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SEMINARIO: PMI DEL TESSILE E MODA IN BRASILE
Si è svolto lunedì 8 aprile presso la sede romana di Confindustria il seminario “Progetto Brasile: Strategie di accesso per le imprese tessili e moda in Brasile”, che ha presentato alle aziende italiane di settore le oppurtunità da cogliere nel Paese.
Nel corso dell’evento, a cui ha partecipato anche IBS ITALIA, i diversi interventi in programma hanno descritto in modo chiaro e concreto il Brasile dal punto di vista del settore moda. In apertura, l’analisi sociologica presentata dal Dott. Francesco Morace di Future Concept Lab ha illustrato molto dettagliatamente come sono cambiati negli ultimi 10 anni i consumi e i consumatori brasiliani. Sensibili ai temi della sostenibilità e naturalità, ricercatori di originalità e innovazione e portatori della filosofia del ‘kairos‘, ovvero dell’occasione di vita, il popolo brasiliano nutre da sempre una profonda ammirazione per il Made in Italy e la qualità che ci contraddistingue. Bisogna puntare su questi elementi, ma sempre tenendo in considerazione il nostro destinatario e la sua cultura che, seppur simile alla nostra, ha pur sempre le sue peculiarità.
L’intervento del Dott. Mauro Ponzé del Coletivo Frescobol ha illustrato come i consumi nel settore moda siano cresciuti esponenzialmente e come ciò abbia determinato cambiamenti anche nell’ambito retail. I canali di vendita sono sempre più integrati, evitando lo scarto tra il momento della fabbricazione e quello della commercializzazione. Vengono meno gli intermediari, il prezzo si riduce e cresce la vicinanza con il consumatore. Senza considerare il fenomeno degli shopping center, ormai i sostituti dei negozi tradizionali. E’ stata poi sottolineata l’importanza dei siti internet e dell’e-commerce, considerati canali fondamentali per far conoscere il proprio marchio, ma soprattutto per intercettare blogger e giornalisti di moda, i veri ‘influencers‘ degli acquirenti.
Il seminario si è poi concluso con una rapida panoramica sugli aspetti giuridico-fiscali del Paese con l’intervento dell’Avv. Eduardo Lorenzetti Marques di San Paolo. Anche se la cultura giuridica è simile alla nostra, il Brasile è uno stato federale. Se da una parte ciò gli garantisce stabilità politica, dall’altra complica la burocrazia e crea confusione amministrativa e fiscale. Inoltre, le banche brasiliane sono carissime. Il costo di una lettera di credito, per esempio, è molto elevato ed è quindi necessario ricorrere a misure alternative: fare ricerche sul cliente; stipulare un contratto; elaborare una pianificazione doganale, per scegliere dove conviene approdare e, infine, tutelare il proprio marchio. Il Brasile, infatti, non aderisce al protocollo di Madrid che tutela la proprietà intellettuale: se il marchio non è registrato anche nel Paese, non ha alcuna valenza e può quindi essere copiato liberamente. Per la distribuzione, si può ricorrere a un agente, ricordandosi che questo è tutelato dalla legge quasi al pari di un dipendente; a un contratto ad hoc, che non è regolato da una norma precisa ed è quindi soggetto a libera pattuizione; al franchising o a una società aperta direttamente in loco. Per quest’ultima è necessaria una persona residente in Brasile o con visto permanente.
Per ricevere ulteriori informazioni, scrivere a: info@ibsitalia.biz
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